Il Laudario Cortonese n. 91. Edizioni Edipan
Il Laudario Cortonese n. 91. Edipan
€19.90
Non se ne conosce esattamente la data, ma si ritiene che sia stato copiato fra gli anni 1270 e 1297. Apparteneva alla Fraternità di Santa Maria delle Laude, della chiesa di San Francesco di Cortona. Nell’anno 1876 fu ritrovato abbandonato, in uno stato pietoso, dal bibliotecario della Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca di Cortona, Girolamo Mancini, che lo aggiunse alla biblioteca cortonense, in cui è conservato[3].
Il Laudario di Cortona e il Laudario Magliabechiano 18 (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II I 122, Banco Rari 18) sono i due soli manoscritti di laude italiani con notazione musicale giunti fino a noi. Alcuni brani si trovano in entrambi i manoscritti. Altri brani del Laudario di Cortona si ritrovano in altri laudari privi di musica (solo testuali), come il Laudario Magliabechiano 19 (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II I 212, Banco Rari 19), il Laudario di Arezzo (Arezzo, Biblioteca Comunale 180 della Fraternità dei Laici), il Laudario di Milano (Milano, Biblioteca Trivulziana 535) e in altri frammenti sparsi[4].
Il Laudario di Cortona precede il Laudario Magliabechiano 18 ed è la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l’unica del XIII secolo[4].
Il manoscritto è composto di 171 fogli di pergamena ed è privo di miniature. Il testo è scritto in caratteri gotici e la musica in notazione quadrata[4].
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