Traite’ de Modulations op. 21 (testo francese, italiano e inglese). Per chitarra. Prefazione e revisione di Luca Battioni. Traduzione inglese di Simon Horn. 2023, Milano, Edizione Suvini Zerboni
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Il Traité de modulations scritto dal chitarrista e compositore francese Adolphe Le Dhuy apparve per la prima volta in appendice alle sue Études caractéristiques pour la guitare Op. 21 pubblicate dall’editore parigino Lemoine.
Si tratta di un testo fino ad oggi rimasto sconosciuto, ma che può offrire un interessante spaccato sulla pratica dell’armonia nell’Ottocento nonché aggiungersi all’esiguo corpus di metodi e trattati per chitarra dell’epoca.
Se da una parte Le Dhuy mutua questo suo compendio di armonia dal metodo di Dionisio Aguado (con appendice di François de Fossa), non mancano tuttavia una serie di suoi contributi originali. Vari accordi, cadenze e modulazioni, scritte e diteggiate in cinque posizioni, possono ancora oggi offrire spunti per approfondire lo studio dell’armonia e dell’improvvisazione sulla tastiera della chitarra oltre che aiutarci a comprendere come questo studio si inserisse nella pratica compositiva e performativa dell’epoca.
Questo materiale fu infatti concepito da Le Dhuy come propedeutico alla pratica del preludiare e del modulare; quest’ultima consisteva nell’estemporanea composizione di un preludio che collegasse la fine di un brano in una tonalità all’inizio del successivo in un’altra. Inoltre, come scrive lui stesso nel trattato, “[questo materiale] può servire per variare i finali dei pezzi, che si assomigliano quasi sempre”. È indicativo, da questo punto di vista, che il Traité de modulations fosse pubblicato come parte integrante dell’op. 21 delle Études caractéristiques e non come testo a sé stante.
In questa edizione moderna pubblicata dalle Edizioni Suvini Zerboni, il testo originale in lingua francese è accompagnato da una traduzione in italiano e in inglese.
The Traité de modulations written by French guitarist and composer Adolphe Le Dhuy first appeared as an appendix to his Études caractéristiques pour la guitare Op. 21.
It is a text that has remained overshadowed until now, but that can offer an interesting insight into the practice of harmony in the nineteenth century, and join the meager corpus of guitar methods and treatises of the time. While Le Dhuy largely draws from Dionisio Aguado’s method (with the appendix by François de Fossa), there is no shortage of his original contributions. Various chords, cadences, and modulations — written and fingered in five positions — can still today offer insights into the study of harmony and improvisation on the guitar fretboard as well as help us understand how this study was included in the compositional and performance practices of the time.
Indeed, this material was conceived by Le Dhuy as preparatory to the practice of preluding and modulating, that is, the extemporaneous composition of a prelude linking the end of one piece in one key to the beginning of the next in another key. Furthermore, as he writes in the treatise, “[this material] can serve to vary the endings of pieces, which almost always resemble one another.” It is indicative, from this point of view, that the Traité de modulations was published as an integral part of the Études Caractéristiques Op. 21, not as a stand-alone text.
In addition to the original French text, this modern edition published by Saving Zerboni is accompanied by both an Italian and English translation.
Traite’ de Modulations op. 21 (testo francese, italiano e inglese). Per chitarra. Prefazione e revisione di Luca Battioni. Traduzione inglese di Simon Horn. 2023, Milano, Edizione Suvini Zerboni
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