MERCADANTE Sinfonia in Re minore. Partitura. Suvini Zerboni

Una sinfonia di autore italiano del primo ventennio del XIX secolo già di per sé riveste un interesse particolare, considerata la scarsa frequentazione con il genere strumentale degli autori attivi in Italia in quel periodo. Se poi si presenta in due versioni con strumentazioni differenti concepite durante la vita dell’autore, la sua attrattiva cresce ulteriormente. È il caso della sinfonia in re minore di Saverio Mercadante qui offerta nelle due lezioni attestate: una creata direttamente dall’autore, vergata di suo pugno, per clarinetti e archi, e l’altra da un copista contemporaneo, probabilmente sotto il diretto controllo del compositore stesso, per orchestra.

L’opera merita attenzione in quanto conferma gli studi musicologici avviati in tempi relativamente recenti sul repertorio sinfonico autoctono, aggiungendo informazioni preziose sulla tipologia della forma che si coltivava in quel periodo in Italia, ben lontana dalle strutture consolidate in ambito tedesco, e incentrata su schemi peculiari. Essa si inquadra in una prima fase creativa di Mercadante e riproduce in modo fedele il cosiddetto modello della sinfonia rossiniana: un’introduzione lenta e un movimento veloce successivo lontano dalla forma sonata classica di struttura tripartita, incentrata sullo sviluppo e in cui la ripresa funge da riassunto dei due elementi tematici. Il Largo iniziale è un vero e proprio preambolo al tempo successivo e mostra forti influenze operistiche. L’Allegro vivace allinea una serie di pannelli tematici conclusi da una coda, valorizzati e meglio caratterizzati nella loro natura melodica soprattutto nella versione ampliata nell’organico, che enfatizza in particolare il timbro dei legni.

Gli esemplari su cui si è condotta l’edizione sono conservati nella biblioteca del Conservatoire de la Vallée d’Aoste e presso la biblioteca del conservatorio “G. Verdi” di Milano.

A symphony by an Italian composer from the first two decades of the 19th century is already of special interest in itself, considering the scarce acquaintance with the instrumental genre of the composers active in Italy at that time. If it is then presented in two versions with different instrumentations conceived during the composer’s lifetime, it becomes even more attractive. This is the case with the symphony in D minor by Saverio Mercadante offered here in the two documented versions: one created directly by the author, written in his own hand, for clarinets and strings, and the other by a contemporary copyist, probably under the direct supervision of the composer himself, for orchestra.

The work deserves particular attention as it confirms the musicological studies started relatively recently on the indigenous symphonic repertoire, adding valuable information on the type of form that was cultivated in Italy at that time, far removed from the established structures in the German domain, and centred on distinctive patterns. It belongs to Mercadante’s early creative phase and faithfully reproduces the so-called Rossini symphony model: a slow introduction and a subsequent fast movement far from the three-part structure of the classical sonata form, which focuses on development and in which the reprise serves as a summary of the two thematic elements. The opening Largo is a true preamble to the following movement and shows strong operatic influences. The Allegro vivace features a series of thematic panels concluded by a coda, whose melodic nature is enhanced and better characterized especially in the expanded version for orchestra, where the timbre of the woodwind is particularly emphasized.

 The exemplars on which the edition is based are preserved in the library of the Conservatoire de la Vallée d’Aoste and in the library of the “G. Verdi” Conservatory in Milan.